Green city: l’evoluzione verde delle città

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Quando si parla di lotta al cambiamento climatico, non si può non menzionare il ruolo fondamentale delle singole città. Secondo l’ONU, infatti, i centri urbani sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio. Dati non di poco conto visto che influenzano significativamente la salute delle persone e quello dell’intero pianeta.
Ma la soluzione può arrivare dalle stesse città se si attua un cambiamento di rotta che vuole il ripensamento dell’urbe in ottica sostenibile. Ed è proprio qui che s’inserisce il modello delle green city.

Green city: un nuovo modello di città

Che cosa vuol dire per le città essere green? Significa evolversi in luoghi più sostenibili per riuscire a raggiungere l’obiettivo globale della riduzione delle emissioni.
Per Edo Ronchi – Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – la città che rispecchia il modello green city: “punta sulla elevata qualità ambientale in tutti i suoi principali aspetti come parti di un ampio disegno di rigenerazione e riqualificazione urbana, con attenzione anche alle implicazioni economiche, occupazionali e sociali”.
Lo scopo principale, quindi, è trasformare tutti quegli aspetti critici dei centri abitati in nuove possibilità di sostenibilità.

Come le città diventano sostenibili: alcuni esempi

Intervenire sugli aspetti critici significa garantire il miglioramento della qualità della vita delle persone e la salvaguardia dell’ambiente. Tra gli interventi utili per lo sviluppo di città sostenibili:

Interventi sulla mobilità

Favorire il car sharing o l’acquisto di mezzi elettrici; garantire la presenza di colonnine per la ricarica dei veicoli.
E ancora, incentivare l’aumento della micro-mobilità, ovvero l’utilizzo di veicoli elettrici per spostamenti di breve/medio raggio a zero emissioni. Nella categoria rientrano: il monopattino elettrico, il segway, l’hoverboard, la bicicletta elettrica e il monowheel.
In Italia nel 2019 iniziano – con la legge di Bilancio – le prime sperimentazioni della micro-mobilità nelle città urbane. L’anno successivo, invece, il decreto milleproroghe introduce nuove disposizioni sulla circolazione dei mezzi elettrici e, nello specifico, nuove regole per la circolazione dei monopattini.

Riqualificazione degli edifici

Rinnovare case ed edifici mediante l’utilizzo di pannelli solari e di cappotti termici, aumentando l’efficienza energetica delle strutture e migliorando la capacità di mantenimento della temperatura interna.

In Italia un esempio forte di transizione in chiave di riqualifica degli edifici si riscontra a Napoli. Nello specifico a San Giovanni a Teduccio, quartiere nell’area orientale della città, una palazzina ospita un impianto solare in grado di produrre energia elettrica utile a ben quaranta famiglie. Ma non solo, queste famiglie hanno deciso di associarsi e diventare comproprietari dell’impianto fotovoltaico, scambiandosi energia per autoconsumo. Quella di San Giovanni a Teduccio, quindi è una delle prime comunità energetiche italiane.
L’esempio napoletano ha interessato anche altre città e nel rapporto ‘Comunità rinnovabili’ firmato da Legambiente, arriva a 32 il numero delle comunità energetiche tutte italiane.

Green city

Infrastrutture verdi

Implementare gli spazi verdi (parchi, orti, alberature, tetti verdi e boschi verticali) e garantire lo sviluppo della biodiversità.

Ancora una volta l’Italia si fa esempio di sostenibilità. Milano è stata la prima città italiana a costruire il Bosco Verticale, due torri alte ottanta metri che ospitano ottocento alberi (l’equivalente di 30.000 mq di bosco e sottobosco). Il Bosco Verticale rappresenta un nuovo modo di concepire l’architettura, basata sull’idea di costruzioni che abbracciano la biodiversità, che accolgono e proteggono allo stesso modo esseri umani e vegetazione.

Green city: Linee guida e politiche per una corretta sostenibilità

Per garantire la corretta applicazione del modello green sono, però, necessarie chiare linee guida e solide politiche.
Per quanto riguarda l’Italia, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile traccia Le Linee Guida per le Green City, una sorta di vademecum per aiutare tutte le città italiane a orientarsi tra gli obiettivi e le misure del modello green.

Onu e Commissione Europea: obiettivi e misure per le green city

Il vademecum della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile riprende gli approcci per la sostenibilità delle città proposte dall’Agenda 2030. In particolar modo si ricorda l’obiettivo 11 intitolato ‘Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili’. Secondo l’ONU, entro il 2030 quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane e la rapida urbanizzazione esercita pressione sulle forniture di acqua dolce, sulle fognature, sull’ambiente e sulla salute pubblica.

Tra i traguardi da raggiungere entro il 2030: potenziare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile; ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili.

L’evoluzione delle città rientra anche tra le priorità del Green Deal europeo per la crescita verde e sostenibile. In questo senso, la Commissione Europea mira a ridurre del 55% le emissioni delle auto entro il 2030 e, sempre entro il 2030, le emissioni dei furgoni del 50%. Inoltre, promuove la crescita del mercato dei veicoli a zero emissioni e cerca di garantire ai cittadini infrastrutture necessarie per caricare questi veicoli. Non vanno poi dimenticati gli investimenti in tecnologie per le energie rinnovabili e il ripristino della natura e della biodiversità.

Tra misure e incentivi

Per conseguire gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo, la Commissione si è impegnata a mobilitare almeno 1000 miliardi di euro di investimenti sostenibili.
Il 30% del bilancio pluriennale dell’UE (2021-2028) e dello strumento unico dell’UE NextGenerationEU (NGEU) per la ripresa dalla pandemia è stato destinato agli investimenti verdi.

A sostegno del Green Deal c’è, inoltre, il Green City Accord: un movimento, lanciato nel 2020, di città europee impegnate nella salvaguardia dell’ambiente. Sottoscrivendo il Green City Accord, amministratori e Sindaci accettano di intraprendere misure ulteriori per rendere le proprie città più verdi, pulite e sane.

Per quanto riguarda l’Italia in questo contesto si inserisce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), utile per accedere ai fondi del Dispositivo per la Recovery and Resilience Facility (RRF), strumento chiave del NGEU, e favorire la transizione ecologica del Paese. Il Governo, inoltre, ha pensato a specifiche misure volte a incentivare la ripresa della Nazione nel pieno rispetto della sostenibilità. Misure che trovano espressione negli Ecobonus per la mobilità a basse emissioni e per i capotti termici degli edifici.
L’evoluzione verde, però, troppo spesso incontra difficoltà nelle realtà regionali a causa di scarse misure da applicare adeguatamente nei diversi territori. Proprio per questo motivo, nel 2021 nasce la Rete dei Comuni Sostenibili, associazione nazionale per promuovere tra i Comuni politiche per la sostenibilità ambientale e sociale.

Piccoli passi verso la sostenibilità

Promuovere politiche di sostenibilità ambientale e sensibilizzare anche i piccoli comuni sono ulteriori compiti da assolvere per attuare l’evoluzione verde.
Ciononostante molte città italiane iniziano a rispondere bene al modello ‘green city’, muovendo di fatto i primi piccoli passi verso una sostenibilità dagli effetti globali.

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