La Cina e la creazione di un sole artificiale

Cina crea sole artificiale

La Cina ha battuto un nuovo record mondiale: è riuscita ad illuminare un “sole artificiale” il 28 Maggio. A raccontarlo è la China National Nuclear Corporation (CNNC): è accaduto a Chengdu, nella Cina sud occidentale, in un impianto con reattori a fusione nucleare che funziona a una temperatura 10 volte superiore a quella del sole. Il reattore è riuscito a mantenere ben 160 milioni di gradi celsius per 20 secondi, mentre la temperatura di 120 milioni di gradi celsius è stata tenuta per 101 secondi.

A che scopo realizzare un sole artificiale?

La costruzione di Tokamak HL-2M, il reattore di fusione nucleare cinese, è un tentativo per produrre grandi quantità di energia con scarse emissioni di carbonio. Per immaginare le cifre di cui parliamo, basti pensare che un litro d’acqua di mare con la fusione nucleare produce lo stesso quantitativo energetico di 300 litri di benzina. Se si mettesse a punto completamente, il Tokamak porterebbe al Paese del dragone un grandissimo risparmio economico e ambientale.

Reattore a fusione nucleare HL-2M

Il reattore era stato progettato per venire ultimato nel 2019, ma poi i lavori hanno richiesto più tempo. Per riuscire a sfruttare l’energia, bisogna stabilizzare la temperatura in modo che riesca a tenerla il più a lungo possibile. Solo così si potrà produrre energia pulita ad altissima potenza come quella del Sole.

Il risultato raggiunto dalla Cina è strabiliante; fino ad ora il record del 2018 era: 100 milioni di gradi per 10 secondi, contro i 160 milioni per 20 secondi del Tokamak.

Quando si potrà sfruttare l’energia di questo sole made in Cina?

Secondo Li Miao, direttore del dipartimento di fisica della Southern University of Science and Technology di Shenzhen, si dovrà aspettare per 30 anni prima di poter stabilizzare il “sole artificiale” e sfruttare la sua energia. L’utilizzo al di fuori del laboratorio è impossibile in tempi brevi secondo il ricercatore, nonostante i grandi progressi fatti. Ma non è facile come sembra, perché in tutto il pianeta ci sono persone che da decenni ci lavorano.

Se il futuro dovesse essere roseo per quest’esperimento, la Cina costruirà un prototipo industriale nel 2035 e lo commercializzerà nel mondo per il 2050.

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