Ddl Zan, il concetto di “libera Chiesa in libero Stato” e l’articolo 7 della nostra Costituzione

ddl zan italia vaticano

Botta: “Fermate il ddl Zan, questa legge viola il Concordato”, risposta: “Il nostro è uno Stato laico, non confessionale. Il Parlamento è sempre libero di discutere e di legiferare”. La Chiesa ha attaccato la legge che porta il cognome del parlamentare del Partito Democratico, contro le discriminazioni e le violenze per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, il governo italiano – per bocca del presidente del Consiglio Mario Draghi – ha replicato in modo tanto conciso quanto chiaro.

Con una nota verbale il Vaticano ha chiesto allo Stato italiano di intervenire sul disegno di legge contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo, invocando la necessità di “trovare una diversa modulazione del testo” in modo da continuare “a garantire il rispetto dei Patti Laternanesi”, firmati l’11 febbraio 1929 tra l’allora Regno d’Italia e la Santa Sede.

Papa Francesco, al momento, tace. Qualcuno pensa che l’affondo contro il ddl Zan sia una sorta di dispetto della Curia contro il Pontefice. Chissà.

vaticano italia bandiere ddl zan

Libera chiesa in libero Stato”, già. Almeno in teoria. Così come, almeno in teoria, l’Italia è/sarebbe un Paese laico, come ben sottolineato dal nostro premier. Ma le invasioni di campo della Chiesa (per non chiamarle ingerenze) sono state molte e questa è solamente l’ultima. Basta infatti ricordare la battaglia contro il divorzio, l’aborto e la procreazione medicalmente assistita. E basta ricordare anche come molte delle decisioni politiche prese nel Belpaese dalla nascita della Repubblica (per partire dal più recente passato) siano state spesso e volentieri influenzate dal parere del Vaticano.

Si dice, giustamente, che da anni la politica in toto e in particolare anche certi partiti, siano scollati dalla realtà. Si dice lo stesso, giustamente, da decenni, della Chiesa. Ecco, almeno questa volta la politica, o meglio, una parte di essa, è riuscita a intercettare una reale necessità, mentre la Chiesa continua imperterrita a tirare dritto con il suo paraocchi ben saldo sul capo. Contenti loro…

Chiudiamo ricordando a tutti l’articolo 7 della Costituzione italiana: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale”.

Peccato, direbbe qualcuno, che i Patti non richiedano procedimento di revisione costituzionale, ma in realtà non è un peccato: lo Stato italiano è indipendente e sovrano e quanto regolato dai Patti basta e avanza per permettere al nostro Belpaese di approvare tutte quelle leggi di civiltà come quella sul divorzio, l’aborto e – ci auguriamo – anche il ddl Zan (del quale possiamo parlare, discutere, limare e modificare qualcosa, se vogliamo, senza stravolgerne però la natura e i giusti intenti).

Tag >
Facebook
Twitter
LinkedIn
Potrebbe piacerti

Fai una ricerca su Elon