Google e quella scoperta che rivoluziona la biologia

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L’intelligenza artificiale ha risolto l’enigma della biologia su come una proteina si possa piegare su se stessa, forma che ne condiziona le proprietà sotto l’aspetto fisiologico e patologico.

La scoperta targata DeepMind, società di A.I. (Artificial intelligence) fondata nel 2010 e acquisita da Google nel 2014, è storica. Basti pensare che nel 1969, un biologo molecolare americano ammise che non sarebbe stata sufficiente la durata dell’universo per trovare quella corretta tra tutte le combinazioni possibili in cui una proteina si può ripiegare. E, invece, eccoci qua.

Ma cerchiamo di capirci di più. Perché è così importante il traguardo raggiunto dall’azienda londinese? “Questo nuovo mezzo è importante per velocizzare la messa a punto dei farmaci, scavalcando una fase lunga e laboriosa che finora passava attraverso la purificazione e la cristallizzazione della proteina da studiare”, spiega Daniela Corda, direttore del Dipartimento di Scienze biomediche del Cnr, al Corriere della Sera.

E ancora: “Il Dna che contiene il genoma di tutti gli esseri viventi per poter funzionare deve essere tradotto in lunghi filamenti di aminoacidi che poi formano le proteine, le quali per diventare attive si piegano più volte in strutture particolari di varie forme”, racconta sempre al Corsera. “Dal modo di piegarsi dipende sia l’interazione con le altre proteine che la formazione di complessi molecolari, essenziali per la creazione di strutture cellulari complesse”, conclude

Non è ancora chiaro quando la tecnologia di DeepMind sarà usata. Ciò che è evidente è come questa particolare applicazione dell’intelligenza artificiale avrebbe potuto essere fondamentale nella battaglia contro il Covid-19.

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