Cina, nella scuola diffusa c’è anche una balena blu

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Per alcuni è una balena, per altri è un transatlantico. Di sicuro la forma della Pinghe Bibliotheater non passa inosservata. Merito del tetto inclinato con i lucernari appuntiti, degli oblò e del colore blu. L’edificio è il fulcro dell’ultimo progetto di Open Architecture, la Shanghai Qingpu Pinghe International School, una scuola diffusa intesa come un villaggio, che raggruppa una serie di edifici piccoli e distintivi.

La scelta di un campus dove diversi volumi dialogano tra loro è ispirata a un famoso proverbio africano che dice: “Ci vuole un villaggio per far crescere un bambino”. Più edifici e più piccoli, quindi, rispetto al modello passato di caserma-scuola. In questo modo anche gli spazi esterni si moltiplicano e si sfaccettano, diventando giardini, stagni, colline, playground.

Gli edifici della scuola diffusa in costruzione visti dall’alto, crediti: Open Architecture
Il volume della “balena blu” all’interno della scuola diffusa di Shanghai

Nel grande lotto dove sorge la scuola diffusa, una biblioteca e un teatro si intrecciano in un unico contenitore dalla forma evocativa di balena blu. Dentro, i grandi ambienti e gli open space non solo focalizzano l’interesse degli studenti nella lettura, ma incoraggiano anche la loro immaginazione a vagare libera nell’oceano della conoscenza.

Scuola diffusa, teatro-biblioteca integrati

Il nome Bibliotheater non lascia adito a dubbi. Il connubio tra biblioteca e teatro all’interno dell’edificio è nato dalla convinzione degli architetti che l’atto di leggere e l’atto di esprimersi dovessero essere componenti integrati dell’istruzione. L’auditorium – che richiede la minore luce naturale e il maggior isolamento acustico – occupa la parte inferiore dell’edificio, mentre la biblioteca si eleva fino alla copertura.

Nella parte superiore un percorso composto da diverse aree di lettura sale e scende a seconda del volume del teatro sottostante. Il risultato è una sequenza quasi loosiana, con zone di diverse altezze tipici di un “raumplan”, che culmina in uno spazio centrale circondato da libri. La carica emotiva è rafforzata da un gigantesco oculo che scende dal soffitto e inonda l’ambiente di una luce quasi spirituale. L’illuminazione diffusa della biblioteca è garantita dai grandi lucernari posizionati sul tetto inclinato, dove si apre anche un giardino pensile che offre ai bambini una boccata d’aria fresca e una zona di lettura all’aperto.

Il giardino pensile

Uno spazio per tutti

Per quanto riguarda il teatro, l’ingresso principale viene generato con un taglio diagonale che forma un’apertura – come dire? – teatrale. All’interno, il connubio di pannelli in legno e pareti blu scuro genera una sala visivamente gradevole. Infine, anche la caffetteria al piano terra gioca un ruolo importante. Qui, i genitori in attesa dei bambini possono leggere e socializzare. Il Bibilotheater, in effetti, non si rivolge solo ai duemila studenti della scuola diffusa, ma anche alla comunità circostante. Posizionato in prossimità dell’ingresso secondario del lotto, il centro culturale può essere utilizzato in modo indipendente senza disturbare la vita del campus.

interno teatro scuola diffusa
L’interno dell’auditorium

LA SCHEDA

Progetto: Pinghe Bibliotheater
Luogo: Shanghai, Cina
Committente: Shanghai Tixue Education and Technology Co., Ltd.
Progettista: Open Architecture
Fine lavori: 2020
Crediti fotografici: © Jonathan Leijonhufvud (e © Chen Hao per l’interno dell’auditorium)

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