Con i suoi 167,5 metri, la Mole Antonelliana è il monumento simbolo di Torino ed è stato l’edificio più alto della città fino al 2006. In quell’anno, infatti, una variante al Piano Regolatore eliminò il veto di non costruire edifici più alti della Mole, limitando l’obbligo al solo centro storico. Progettata dall’architetto Alessandro Antonelli, da cui prende il nome, la Mole è stata protagonista anche di un altro record: l’edificio in muratura più alto del mondo dal 1889 al 1908.
Oggi sede del Museo nazionale del cinema, l’edificio della Mole Antonelliana fu inizialmente progettato per ospitare il nuovo tempio e la scuola della comunità ebraica torinese, e doveva erigersi in altezza per soli 47 metri. La serie di modifiche proposte dall’architetto, tra cui l’innalzamento a 113 metri, e i costi aggiuntivi che si andavano cumulando in fase di cantiere, portarono i committenti a cedere l’opera al Comune di Torino, in cambio di un terreno nel quartiere San Salvario dove venne edificata la nuova sinagoga.
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L’evoluzione della torre
Completata parzialmente nel 1869, con un’altezza pari a circa 70 metri, la Mole continuò a crescere in altezza negli anni successivi: nel 1885 venne terminato il cosiddetto “Tempietto” portando l’edificio a 90 metri di altezza. Da qui, grazie a un balcone panoramico a 360 gradi, raggiungibile anche attraverso un comodo ascensore, è possibile ammirare tutta la città dall’alto e le Alpi sullo sfondo .
La corsa verso il cielo dell’architetto Antonelli continuò imperterrita, tanto che nel 1887 la Mole raggiunse i 113 metri con l’aggiunta della “Lanterna”, colonnato in granito a forma circolare. Il colonnato fu sormontato poi da una guglia, terminata nei primi mesi del 1889, con la quale l’edifico arrivò a 161,90 metri di altezza. Infine una statua di oltre 5 metri di altezza e circa 3 quintali di peso, raffigurante il Genio Alato, fu posta alla sommità della guglia per raggiungere l’altezza da record (per quei tempi) di 167,5 metri.
Ammirata da tutti i visitatori che si recano a Torino, la Mole Antonelliana subì negli anni alcuni “incidenti”. Nell’agosto del 1904 il Genio Alato fu colpito da un fulmine durante un violento temporale: nonostante l’incidente la statua non crollò al suolo, ma rimase in bilico evitando il disastro. La statua, conservata all’interno della Mole, fu comunque sostituita da una stella a cinque punte. Sempre un nubifragio, il 23 maggio 1953, distrusse 47 metri di cuspide, che fu ricostruita in tempi record con alcuni accorgimenti di carattere strutturale e una nuova stella, questa volta a 12 punte, con impianto antifulmine.