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Siate creativi: la Nuova Zelanda dice no al “turismo social”

Turismo social Nuova Zelanda

Per fare una foto di qualità, ormai, non abbiamo bisogno di avere in mano una Reflex o una Mirrorless professionale: quella differenza qualitativa che si poteva notare anni fa si è quasi azzerata.
Il nostro fidato smartphone, padrone delle nostre tasche e oggetto abusato dalle nostre dita, è in grado di catturare l’immagine e riprodurla in modo più che degna.

Ovvio, sto parlando di foto “punta e scatta” e non di super macro professionali, di foto sportive o di foto astronomiche; perché in questi casi la differenza c’è. Eccome se c’è.

Più dello strumento utilizzato però, c’è un “piccolissimo” dettaglio che né smartphone né macchine fotografiche possono avere nei loro chip e nelle loro lenti. Mi riferisco alla mente creativa del soggetto che scatta la foto. Quella o ce l’hai o non ce l’hai.

Nuova Zelanda foto social

Mi voglio soffermare però su quella “fastidiosissima” parrocchia di chi non è creativo, ma sa copiare, e lo fa bene. Prende spunto dai miliardi di foto che girano sul web mettendo poi in mostra la sua creazione (se così si può definire) sui social, per sentirsi appagato dai like ricevuti.

L’iniziativa della Nuova Zelanda contro i turisti “social”

Fortunatamente ogni tanto ci si imbatte in qualche notizia interessante che strizza l’occhio ai creators.
L’ente turistico della Nuova Zelanda, per rilanciare un settore gravemente colpito dal Covid-19, sprona i turisti che metteranno piede sul loro territorio a non scattare fotografie banali, bensì di cogliere quelle bellezze che vanno ben oltre le solite foto dentro alla vasca, con le braccia aperte con montagne di sfondo o con un lago e il soggetto di spalle.

Lo fa tramite un divertente video, che vede come protagonista il comico neozelandese Tom Sainsbury interpretare un membro della Social Observation Squad (una sorta di ranger inventato) impegnato a “richiamare” e rimproverare i turisti sorpresi a fotografarsi in pose viste, riviste e straviste sui social.

Attualmente la Nuova Zelanda ha chiuso i confini causa pandemia, in attesa di trovare un accordo per poterli aprire il prima possibile alla vicina Australia e altre nazioni dell’Oceano Pacifico.
Un’iniziativa, quindi, attualmente indirizzata ai cittadini neozelandesi per aumentare un turismo locale per provare a cercare scorci che magari ancora non si conoscono.

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