Il covid ha colpito tante persone, ma per la comunità LGBTQIA+ americana è stato un duro colpo. La più grande fondazione americana arcobaleno Human Rights Campaign (HRC) ha evidenziato in una ricerca di marzo 2021 un dato molto preoccupante: le persone LGBTQ hanno più possibilità in più di aver perso il lavoro durante il periodo di pandemia. Infatti – come evidenziato fin dall’inizio dell’epidemia nel marzo scorso – tante di queste sono occupate nei servizi di hospitality, turismo e ristorazione.
Google ha deciso di intervenire stanziando ben 3 milioni di dollari per il fondo “COVID-19 Global LGBTIQ Emergency Fund” di Outright, che supporta non solo la comunità LGBTQIA+ statuitense, ma anche quella di sessanta Paesi del mondo, con più di cento associazioni aderenti.
Un aiuto concreto per favorire un cambiamento significativo. L’annuncio è stato fatto sulla pagina instagram dell’azienda di Mountain View, che ha ribadito quanto il coronavirus abbia contribuito a marginalizzare la comunità arcobaleno. Oltre al fondo di Outright, Google stanzierà anche 1 milione di dollari per il Transgender Law Center e il Transgender Legal Defense & Education Fund.
L’impatto del covid sulle persone LGBTQIA+
La pandemia ha esacerbato le divisioni sociali ed economiche, facendo aumentare la povertà globale e l’emarginazione delle minoranze. I casi di omofobia sono aumentati, così come il numero dei senzatetto e dei casi di violenza domestica e familiare, e l’isolamento di una comunità che già in condizioni pre-pandemiche, soffriva di casi di discriminazione e marginalizzazione.
L’organizzazione americana KFF ha fornito dei dati sulla comunità LGBTQIA+ nel suo progetto di ricerca Vaccine Monitore: il 56% delle persone appartenenti alla comunità ha perso il lavoro, contro il 44% delle persone non LGBTQIA+.
Ma anche la salute mentale è a rischio. Infatti, i tre quarti delle persone LGBT (74%) hanno dichiarato che la pandemia ha avuto un impatto sulla loro salute mentale. Nei non aderenti alla comunità LGBTQIA+ il dato si riduce al 49%.
L’attivismo arcobaleno di Google
Il colosso di Mountain View è da sempre vicino alla comunità. Nel 2008 si era fatto notare per essersi opposto con una dura campagna contro la proposta di un referendum per eliminare i matrimoni fra persone dello stesso sesso in California. Inoltre, è stata una delle prime aziende ad estendere i diritti ai congiunti anche per i dipendenti LGBTQIA+. Il gigante high tech in ogni occasione prende posizione per una società più inclusiva e aperta, non poteva mancare ora in occasione della pandemia.