L’Allegiant Stadium, il nuovo eccesso e lusso di Las Vegas

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È la casa dei Las Vegas Raiders. Chi non è appassionato di football americano non può conoscerla, ma è comunque bene saperne il nome. Il motivo, “curioso”, è presto detto: l’Allegiant Stadium è lo stadio più tecnologico e costoso del mondo.

La città del Nevada – casinò e sala giochi (e ben altro) del mondo – dall’estate 2020 può vantare un’altra attrazione, un vero e proprio fiore all’occhiello. L’imponente e tecnologica struttura è stata inaugurata lo scorso 31 luglio, dopo quasi tre anni di lavori. E fra una manciata di giorni, il 31 gennaio, ospiterà il Pro Bowl (anche qui andiamo in soccorso di chi non segue l’Nfl: si tratta dell’All-Star Game della National Football League).

L’arena, dicevamo, è la più tecnologica e costosa del mondo sportivo.
Tecnologica perché è dotata di un campo in erba naturale retrattile e di una struttura apribile-richiudibile all’esigenza; costosa perché è costata circa 1,9 miliardi di dollari.

Anche gli introiti stimati per ogni anno di attività dello stadio lasciano a bocca aperta, visto che si parla di una cifra di oltre 650 milioni di dollari. In più, darà lavoro a 6mila persone.

Gli spettatori che potranno assistere alle partite sono 65mila, ma in occasioni importanti c’è la possibilità di aumentare la capienza di 7mila unità.
Gli spettatori più facoltosi potranno avere accesso anche a 127 suite private e a 8mila posti riservati.

La particolarità maggiore dell’Allegiant Stadium è il campo da gioco realizzato completamente in erba naturale che può essere spostato mediante l’utilizzo di 72 motori. Il terreno può essere così esposto all’aria aperta e curato nel migliore dei modi, senza rischiare che si danneggi o risenta di un ambiente chiuso troppo a lungo.

La copertura dell’arena permette una perfetta climatizzazione dell’arena, ma durante le partite si tende a ricreare le condizioni climatiche presenti all’esterno scoprendo il campo da gioco. Ai lati della struttura sono applicati ben 2.600 metri quadri di vetrate che si affacciano sulla Las Vegas Strip, la via illuminata a giorno 24 ore su 24 dalle luci al neon di casinò, hotel, ristoranti, negozi e via dicendo. Insomma, la zona del vizio e del peccato più iconica e famosa della città.

Lo stadio, come la maggior parte degli altri complessi sportivi, deve il proprio nome al suo maggiore sponsor: la compagnia aerea Allegiant Air.
I dettagli degli accordi non sono ancora stati confermati ma si dovrebbero aggirare intorno ai 30 milioni di dollari all’anno per il prossimo trentennio.

Per la fase di realizzazione della struttura, che ha richiesto cinque milioni di ore di lavoro, è stato fondamentale il contributo di piccole realtà locali, che hanno reso la struttura quello che è adesso. Un gioiello in mezzo al deserto.

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