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Capitolo 1. Ecumenopoli, mondo di grattacieli

Il mondo diventerà un’unica grande Ecumenopoli? L’idea di un’enorme città ricoprente l’intera superficie di un pianeta fu introdotta dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov, ma il termine specifico Ecumenopoli è stato coniato da Constantinos Doxiadis, architetto e urbanista greco. Il concetto, poi, è stato ripreso da George Lucas all’interno dell’universo cinematografico di Star Wars. In particolare, nella città di Coruscant, capitale della Repubblica. Perché allora non partire verso quella Galassia lontana lontana – una delle più care all’immaginario comune – per scoprire architetture visionarie e bizzarre? Grazie alla fantascienza è possibile scoprire modelli architettonici di utopie perdute, dalle quali si può anche trarre qualche buona indicazione per il futuro.

Mentre si scaldano i motori prima del decollo immaginate di essere sopra la vecchia DeLorean di Ritorno al Futuro. La sabbia luccica sotto le ruote e schizza via dagli scarichi come l’onda di un mare vivace. Prendiamo quota ma rimaniamo nel nostro tempo. Guardate sotto di voi la penisola araba e ammirate i grattacieli che hanno eretto: guardate Dubai. La potenza dell’architettura e delle tecnologie moderne consente di edificare in qualunque luogo, dalle più alte cime ai più aridi deserti. Voliamo via, che a breve questa Terra non ci basterà più.

Voliamo, voliamo nello spazio e nel tempo fino a Coruscant, capitale della Repubblica. Da qui parte il viaggio verso le architetture lontane lontane di Star Wars, che scopriremo essere più vicine di quanto pensiamo. Sorvoliamo una distesa infinita di grattacieli che arriva fino all’orizzonte. A Coruscant la natura non esiste più: è stata soppiantata, espropriata, per gli interessi e il comfort di coloro che abitano quei palazzi aguzzi. Le torri si assottigliano man mano che si sale, fino alla sommità, da cui gli abitanti urlano la propria grandezza.

Le forme ricordano gli antichi minareti islamici, sulla vecchia Terra, da cui l’uomo invocava la grandezza di Dio e con cui l’uomo, attraverso Dio, gridava la conquista del territorio e lo marcava come conquista del suo Credo. Il nostro destino è quello di colonizzatori e predatori, fino all’ultimo appezzamento di terra, fino all’ultimo sprazzo di cielo.

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