Si chiama Eden Skyhouse Milano l’attico panoramico più alto di Milano e si trova tra il 29° e il 30° piano della Torre Breda, all’incrocio tra viale Tunisia e via Vittor Pisani 2, lungo l’asse che collega la Stazione Centrale a Piazza della Repubblica. Dai suoi 110 metri di altezza offre una vista mozzafiato sulla città grazie a una terrazza di 412 metri quadri con giardino annesso (c’è anche una fontana in marmo di Candoglia, lo stesso usato per il Duomo).
Il superattico della Torre Breda è oggi una location prestigiosa per eventi privati, ma per oltre mezzo secolo è stato residenza privata, di proprietà di un’unica famiglia. La torre, infatti, fin dall’epoca della sua costruzione negli anni’ 50, ha visto la compresenza di abitazioni e uffici – ubicati nei primi otto piani dell’edificio. Tra questi, la sede della Finanziaria Ernesto Breda (FEB), da cui il nome della torre, da non confondere con l’omonima Torre Breda, la torre piezometrica della Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche, ubicata in Bicocca, all’angolo tra viale Sarca e via Chiese.
La storia della Torre Breda, tra lusso e innovazione
Costruita tra il 1950 e il 1955, Torre Breda è uno dei simboli – insieme al grattacielo Pirelli e alla Torre Velasca di Milano – della ricostruzione del Dopoguerra. Progettato dagli architetti Luigi Mattioni e i fratelli Eugenio ed Ermenegildo Soncini, è il primo grattacielo a superare in altezza la Madonnina del Duomo con i suoi 116,25 metri di altezza per 31 piani. Soprannominato il grattacielo di Milano, per qualche anno detiene il record di edificio più alto d’Italia, superato nel 1958 dal grattacielo di Cesenatico e nel 1960 dal Pirellone.
Già prima della Seconda Guerra Mondiale, con il Piano Albertini del 1934 l’ex sedime ferroviario era stato convertito in area edificabile con la costruzione di un edificio sul lato ovest di piazza della Repubblica (Palazzo Locatelli). Nel Dopoguerra, il piano urbanistico riprende il via: per completare l’edificazione dell’area viene costituita una società di scopo, la Grattacielo di Milano Spa, che indice un concorso di idee a invito, vinto nel 1950 dagli architetti Mattioni e Soncini.
L’impresa costruttrice, dopo due anni, ottiene dal Comune di Milano la modifica dei parametri urbanistico-edilizi, svincolando il nuovo edificio dall’impostazione simmetrica originaria con il già presente Palazzo Locatelli, e promuovendo un nuovo concetto di “edilizia aperta”, senza più chiostri, cortili chiusi e cavedi, slanciata verso l’alto.
Il design della Torre Breda di Milano
La soluzione di compromesso raggiunta con il Comune prevede la costruzione di un corpo basso a filo strada, che rispetta gli allineamenti su via Pisani e su viale Tunisia e la struttura delle case circostanti, sormontato da una struttura più arretrata a sviluppo verticale. L’edificio, destinato a uso promiscuo con uffici e abitazioni. ha accessi diversi per gli uffici (da viale Tunisia), le residenze (da via Pisani) e i box (da via Casati).
Realizzata in calcestruzzo armato, la Torre Breda si sviluppa in altezza per un totale di 31 piani, compreso l’attico nella torretta ovale di copertura. Sopra i due piani interrati per i parcheggi e gli impianti, si erge un basamento in pietra di 8 piani che ospita negozi (al pian terreno) e uffici (dal secondo all’ottavo piano). I restanti 21 piani, più l’attico su due livelli, sono occupati dalle abitazioni.
Gli appartamenti, posti in maniera simmetrica attorno al vano ascensori, ospitano un grande soggiorno rivolto a nord o a sud, la zona notte, i bagni (a est o a ovest) e sono dotati di soluzioni impiantistiche all’avanguardia per l’epoca, come la posta pneumatica, cucine dotate di tritarifiuti, vasche in ghisa riscaldate, bagni ciechi a ventilazione forzata, impianti geotermici per il condizionamento e il riscaldamento. Insomma una vera e propria casa dei sogni.
La facciata era rivestita da piccole tessere in gres ceramico grigio-azzurro che sfumavano dal basso verso l’alto per correggere l’illusione ottica della divergenza delle linee di spigolo. Le tessere sono state sostituite, per problemi di distacco, con lastre grigio chiaro durante i lavori di ristrutturazione del 2009.
Foto di copertina: ©Eden Skyhouse Milano