Ibrahimovic, il ritorno e la vendetta

ibrahimovic-infortunio

Patti chiari, amicizia lunga: questo articolo è scritto da un milanista (sfegatato).

Zlatan Ibrahimovic è un fenomeno.
“Eeh, ma Messi è un’altra cosa…”, “Eh, ma Cristiano Rolando è un’altra cosa…”, “Eh, però non ha mai vinto la Champions”. Eccetera, eccetera, eccetera…

L’argentino e il portoghese sono (stati) più forti dello svedese?
In ogni caso: chissenefrega, CHISSENEFREGA! Anche perché sono discorsi del menga.

Ibra è un fenomeno. Anzi, Ibra è un Fenomeno. E lo è a 39 anni. Lo dicono anche i numeri, in aggiunta a tutto il resto.

Prima di spegnere trentanove candeline il 3 di ottobre (ancora auguri sua maestà), ha fatto due gol alla prima di campionato contro il Bologna e si è beccato il coronavirus. È tornato per il derby e si è vendicato, del Covid e dell’Inter: due pere anche ai neroazzurri. E goduria, massima goduria, per noi tifosi del Milan, che non vincevamo un derby in campionato dal 31 gennaio 2016 e che ne abbiamo viste di tutti i colori nelle stracittadine di questi anni maledetti.

Pausa per le nazionali e due gol anche nel rocambolesco 3-3 casalingo contro la Roma.
E siamo a sei gol in tre partite. Poi la rovesciata di Udine. Un gioiello. Un capolavoro.
Un gol alla Ibra. Un gol che fa solo Ibrahimovic. Sarebbe stato bello vederlo allo stadio.
E noi rossoneri iniziamo a sognare.

Rovesciata Ibrahimovic

Quindi la partita tanto rognosa quanto maledetta a San Siro con l’Hellas Verona:
Ibra, di testa, salva uno sfortunato Milan al 93esimo. Grazie, anche se hai sbagliato malamente quel rigore. Però, dai, non ti arrabbiare: quando sbagli bisogna dirtelo, eh!

Dunque la trasferta di Napoli e altri due gol. Il primo, di testa, un è un altro capolavoro. Appena ha colpito quel pallone si è subito capito dove sarebbe andato a finire.
Il Diavolo vince 1-3 e tutti i milanisti tornano a sognare forte, anche se il loro dio si infortuna all’ottantesimo.

Panico. Paura. “E ora? E ora siamo rovinati…”

“Quando torna Ibra?” si chiedono tutti. Me lo chiedo anche io tutt’oggi e mi dico che comunque è meglio non forzare il rientro. Non possiamo permettercelo.

“Quando torna Ibra?”. Lui disse “presto” e allora ci fidammo ciecamente. Poi ha ridetto “presto” e allora ci siamo rifidati ancora. E ci fidiamo tuttora, anche se sono passate quasi tre settimane e abbiamo vinto (incredibilmente, almeno per me) sia con la Fiorentina sia a Genova con la Sampdoria.

Però, per favore, adesso torna davvero.

Un altro ritorno, un’altra vendetta.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Potrebbe piacerti

Tazzine di caffè da mangiare allo stadio del Manchester City

Che cos’è il plogging, lo sport che pulisce l’ambiente

Sicurezza in Formula 1, sì ma contro gli attacchi cyber

L’Italia è in pole position al primo Gran Premio per auto a guida autonoma

Fai una ricerca su Elon