La nuova realtà (virtuale) del turismo

Realtà virtuale e turismo

L’idea di movimento, secondo l’OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo), si basa su uno spostamento o il soggiorno al di fuori dell’abituale ambiente per un periodo prolungato inferiore ad un anno.

Questa idea però prescinde dall’evoluzione dei servizi e delle tecnologie nel corso del tempo, che ha reso possibile moltissime altre forme di turismo

Ma in che modo? Semplicissimo: mediante l’utilizzo della realtà virtuale, una realtà simulata che permette all’utente di visitare ambientazioni fotorealistiche in tempo reale ed interagire con gli oggetti presenti in esse. In questo mondo alternativo l’utente è in grado di utilizzare uno o tutti i cinque sensi, immergendosi a pieno nell’esperienza.
Mediante questo coinvolgimento dei sensi sembra quasi di essere fisicamente nel luogo che abbiamo davanti ai nostri occhi.

Tutto ciò è realizzabile grazie ad apparecchiature specifiche come visori VR o caschi, cybertute e controller per i movimenti.

Tali strumenti sono già utilizzati in alcuni videogiochi o in piattaforme come Second Life, ma anche in altri campi, per riprodurre luoghi ed oggetti del mondo reale grazie al laser scanning e la fotogrammetria.
Ne abbiamo un esempio nel progetto Rome Reborn e il 3D Virtual Tour di Expo 2015. 

La VR può dimostrarsi un valido modo anche per comunicare i piani turistici ai possibili clienti, che potranno ad esempio visitare la loro camera d’albergo e valutare se è conforme a ciò che vogliono.

Uno dei principali usi della VR nel turismo interessa sicuramente l’aspetto del marketing. I servizi di questo tipo infatti vengono acquistati senza una reale sicurezza riguardo il prodotto o il servizio, se non per alcune informazioni recuperate sul web, ma con la realtà virtuale si potrebbero sperimentare diverse opzioni e farsi un’idea generale prima del vero e proprio viaggio, eliminando eventuali spiacevoli sorprese una volta arrivati sul posto.

Molti enti e strutture hanno già iniziato ad usare la VR, offrendo tour virtuali per i propri clienti.
In tal modo oltre a soddisfare la curiosità delle persone si smaltisce anche il gran carico di lavoro che grava sugli addetti alle prenotazioni e alle informazioni.

Una situazione analoga si è verificata per Expo 2015, dove era possibile visitare l’esposizione prima della sua effettiva apertura.

Le prime forma di realtà virtuale venivano utilizzate in principio come attrazioni centrali nei parchi a tema, ora però è possibile impiegarle anche per scopi didattici sfruttandone il coinvolgimento interattivo, sensoriale e partecipativo.

A tal riguardo è stato realizzato il progetto Rome Reborn, creato da Google Earth, che offre una rappresentazione didattica dell’Antica Roma.

In questo modo si potrebbero visitare luoghi lontanissimi o che presentano numerosi pericoli, siti archeologici e tanto altro, il tutto in modo sicuro e comodo, evitando anche l’impatto ecologico e la compromissione del Patrimonio Culturale causata dai visitatori.
Sarebbe addirittura possibile toccare reperti, che altrimenti sarebbero inaccessibili, grazie alle scansioni 3D degli stessi.

Questi nella maggior parte dei casi sono infatti risalenti a tantissimi anni fa e di conseguenza strutturalmente molto fragili, potrebbero essere quindi facilmente compromessi dal contatto diretto con le persone.

La Realtà Virtuale nel turismo inoltre sembrerebbe eliminare i disagi dello spostamento e dei soggiorni, oltre a rendere possibile visitare posti che non rientrano nel nostro budget

D’altra parte non verrebbe però meno anche il desiderio di avventura e l’aspettativa nei confronti di un nuovo viaggio?
Questo è un effetto che non va assolutamente sottovalutato.

L’utilizzo della realtà virtuale potrebbe indurre anche le persone a smettere di visitare fisicamente luoghi nuovi, avendo anche un impatto distruttivo sull’economia di piccole realtà locali ed enti del turismo, che in determinate zone del mondo vivono proprio grazie a questo settore.

La cosa che un po’ dovrebbe rassicurarci è che, nonostante l’esperienza sia identica alla realtà, non è possibile replicare il senso di quiete e rilassamento, il desiderio di fuga dalla quotidianità e l’interazione con persone e culture nuove. Come ogni altra forma di tecnologia in fase di sviluppo la VR ha i suoi pro e i suoi contro e solo con la sperimentazione si potrà stabilire l’effettiva validità di questa risorsa o la sua eventuale pericolosità.

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