La plastica riciclata può diventare un aroma alla vaniglia. Come? Ce lo spiega il nuovo studio pubblicato sulla rivista americana Green Chemistry.
Come la la plastica riciclata muta
Responsabili del processo di trasformazione sarebbero degli enzimi mutanti in grado di scomporre il polimero che compone le bottiglie di plastica, il polietilene tereftalato. Il risultato è un acido tereftalico, che viene convertito per il 79% in vanillina grazie ai batteri Escherichia coli. La vanillina è impiegata per l’aroma alla vanillina nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. Ma è anche utilizzata per pesticidi e prodotti per la pulizia. La vanillina, insomma, è molto diffusa (37.000 tonnellate solo nel 2018), talmente tanto che per soddisfare la domanda non è sufficiente utilizzare quella naturale, così si fa ricorso a quella prodotta attraverso trasformazioni chimiche.
L’utilizzo di plastica riciclata per creare vanillina chimica risolverebbe due problemi allo stesso tempo. La ricercatrice che ha condotto lo studio, Joanna Sadler dell’Università di Edimburgo, ha dichiarato:
“Questo è il primo esempio di utilizzo di un sistema biologico per riciclare i rifiuti di plastica in una preziosa sostanza chimica industriale e ha implicazioni molto interessanti per l’economia circolare”.
Un problema per tutti
La plastica usata è un problema che ancora oggi non ha trovato soluzione. Benché le iniziative per limitarne l’uso siano diverse. Dal 3 Luglio è infatti in vigore la direttiva europea che vieta l’utilizzo della plastica monouso, la 2019/904 o Direttiva Sup (Single-use plastic). Grazie ad essa si auspica che i rifiuti marini diminuiscano: infatti sono per l’80-85% composti da plastiche monouso gettate in mare o nelle spiagge. Per non parlare degli attrezzi da pesca composti da questo materiale: 11 mila tonnellate vengono buttate in mare ogni anno.
Anche tra i rifiuti urbani la plastica è molto diffusa, nonostante l’utilizzo di bottiglie in alluminio sia ormai di moda. Dall’analisi dell’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) emerge un dato molto chiaro: la plastica in Italia non viene differenziata. Infatti, solo il 7,8 dei rifiuti differenziati è composto da questo materiale. Molta plastica ancora finisce nell’indifferenziata, o peggio, nemmeno nei cestini. Nel mondo ogni minuto viene venduta una bottiglia di plastica, e solo il 14% sarà riciclata.